Underground Radio: trova la "Tua" stazione, e sarai nel "Tuo" mondo.
Nel 1966 una ordinanza della Commissione federale americana impose di diversificare la proposta radiofonica a chi possedeva una stazione in AM e una in FM. (Grandi R, 1980)La rete di diffusione in FM garantiva la massima fedeltà di ascolto e riusciva in tal modo a venire incontro alle esigenze di diffusione del supporto stereofonico a 33 giri, a cui il mondo artistico rock e pop internazionale cominciava a prestare attenzione.
La realizzazione di un programma radiofonico fu condizionato ad adeguarsi ai diversi "formati" che la presentazione del particolare genere musicale esigeva.
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Dal sito i-d.vice.com/ |
Oltre alla più tradizionale M.O.R, (Middle of the road) o Bubblegum station, che trasmetteva una selezione in grado di accontentare i gusti di una fascia di età più alta, si affacciarono la stazioni che trasmettevano solo brani tratti da album o quelle che soddisfacevano la sete di un continuo aggiornamento catalogato per genere: country music, heavy metal, easy listening, etc.
Nel video che ho inserito è possibile apprezzare come nel 1969 in una radio MOR di tipo soft, adulto quindi i generi cominciassero ad essere affiancati con diversa disinvoltura, permettendo l'ingresso del rock anche presso un pubblico più adulto.
Ciò significava che ad ogni segmento della audience prescelta corrispondeva "un insieme di norme e di valori capaci di orientare i propri membri, di fornire un framework (contesto interpretativo, lett.:cornice) per valutare la vita all'interno della sottocultura (Snow R., 1983).
La stazione utilizza, dunque, una specifica grammatica radiofonica per rendere efficace e immediato il processo di identificazione, da parte dell'individuo, della radio che serva quella sottocultura e le normali attività della giornata tipo di uno dei suoi appartenenti. Ma l'aspetto di maggiore rilievo, nel caso delle stazioni musicali è costituito dalla playlist.
Ogni selezione musicale veniva organizzata in moduli di successione delle canzoni, tale da offrire un percorso subito riconoscibile per le caratteristiche sonore di uno stile di vita.
"L'organizzazione e realizzazione di selezioni musicali è il formato prescritto in nome del quale il D.J. o comunicatore può accattivarsi la simpatia del pubblico.
In parole povere il DJ, vuole diventare una personalità radiofonica, e per raggiungere questo risultato fa di tutto per costruirsi un ruolo, e per comunicarlo all'esterno" (Snow R,; 1983),
L'affermazione di Snow può essere estesa in generale allo stile di conduzione del modello più diffuso del DJ americano: Alan Freed, Wolfman Jack, Murray the K, Bruce Sorrow, e pensino Herb Oscar Anderson, il DJ della fascia primetime della WABC di New York, assumevano un ruolo, per coinvolgere il destinatario nella parte (Snow R,, 1983).
La differenza rilevante va individuata nella sempre più marcata separazione dei due componenti delle trasmissioni musicali: il parlato e la musica.
La ragione dell'allentamento di questo legame va ricondotto al definitivo potere di controllo che le case discografiche di fatto esercitano sui contenuti della lista musicale della radio a formato.
Ma grazie agli accordi stabiliti con le compagnie discografiche le stazioni radiofoniche soddisfano tempestivamente le preferenze estetiche del gruppo di ascolto le cui eventuali modifiche di gusto vengono percepite dall'industria del disco, come possibili varianti del processo di produzione musicale.
In questa situazione, pilotata da un severo regime di accordi economici tra i due mass media (Radio ed industria discografica), viene sacrificata l'estemporaneità di un evento, rappresentato da un abile attore divenuto uno strumento sofisticato nelle mani di un'organizzazione economica.
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